Amministratori Giudiziari Network

Rete di esperti in gestione di aziende sequestrate e confiscate

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Commento di Eleonora Pergolari

Va compensato in forza delle tariffe professionali, e non già degli usi locali, il custode e amministratore giudiziario di una società sottoposta a sequestro preventivo penale. E’ quanto si evince da un’ordinanza della Cassazione, n. 14484 del 6 giugno 2018, con la quale è stato accolto il ricorso avanzato da un custode e amministratore giudiziario di una società e dal suo coadiutore, contro una decisione di merito. In questa, l'organo giudicante aveva ritenuto corretta la liquidazione del corrispettivo secondo gli usi locali, non riscontrando una base normativa per l’applicazione delle tariffe professionali relative alla qualità di dottore commercialista del custode.

Rispetto a questa statuizione, i ricorrenti avevano lamentato una violazione delle norme relative alla tariffa professionale dei commercialisti e in tema di liquidazione del compenso agli ausiliari del Giudice, evidenziando che…(continua)

Incarichi giudiziari preclusi a professionisti e collaboratori che hanno rapporti familiari, personali e di frequentazione abituale con i magistrati. Queste le novità introdotte dal D.lgs 54/2018 in vigore dal 25 giugno. II decreto interviene a integrazione del codice antimafia modificato qualche mese addietro dalla L.161/17.

L'art.35 al comma 3 già prevedeva che non possono assumere l'incarico di amministratore giudiziario, né quelli di coadiutore o diretto collaboratore dell'amministratore giudiziario, il coniuge, i parenti fino al quarto grado, gli affini entro il secondo grado, i conviventi o commensali abituali del magistrato che conferisce l'incarico, né i creditori o debitori del magistrato che conferisce l'incarico, del suo coniuge o dei suoi figli, né le persone legate da uno stabile rapporto di collaborazione professionale con il coniuge o i figli dello stesso magistrato, né i prossimi congiunti, i conviventi, i creditori o debitori del dirigente di cancelleria che assiste lo stesso magistrato…(continua)

Oltre 17mila gli immobili confiscati e in gestione all'Agenzia nazionale. Molti di più quelli ancora nella fase di sequestro, stimati in almeno altri 40mila. Un patrimonio immobiliare immenso. Beni che, in base alle norme attuali, dovrebbe essere destinati a associazioni, attività sportive, scopi benefici ma che in realtà si trovano in condizioni che ne impediscono qualsiasi utilizzo. Inservibili e spesso senza alcun valido titolo edilizio.

In base alla legge questi immobili abusivi andrebbero abbattuti. "Pessimo stato manutentivo, tanto da risultare allo stato inadatti per finalità sociali o per qualsiasi altra destinazione funzionale, forieri di spese e aggravi in capo al bilancio della Città metropolitana, nonché di rischi per la sicurezza altrui." Questo il giudizio riportato nella recente inchiesta di Repubblica del 7 aprile che racconta dell'indagine della Procura della corte dei conti partenopea sugli immobili confiscati alla criminalità organizzata trasferiti dall'Agenzia nazionale alla Città metropolitana di Napoli…(continua)

La legislatura che prenderà il via con le elezioni politiche del 4 marzo dovrebbe destinare un'attenzione particolare alla gestione della massa enorme dei beni sequestrati e confiscati al fine di restituirli alla collettività. I diversi leader politici, in questo avvio di campagna elettorale, hanno già fatto qualche cenno. Cartolarizzazione degli immobili, superamento del vincolo alla vendita, aiuti alle imprese e ai lavoratori coinvolti. Proposte, a dire il vero, eccessivamente generiche.

L'agenda che proponiamo prende il via dalle aziende, che, come ormai noto, costituiscono un fenomeno ragguardevole ove si considerino i dati aggiornati e recentemente presentati da Infocamere (fonte Registro imprese) che, insieme ad Agn Network, ha condotto un'accurata indagine sulle imprese interessate da provvedimenti di sequestro con risultati sorprendenti. ….( continua ).

Il Tar Lazio ha recentemente respinto i ricorsi del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, di Inag e di Ius et gestio che puntavano all'annullamento del Dpr n. 177/2015 che regola le modalità di calcolo e liquidazione dei compensi degli amministratori giudiziari, ritenuto lesivo della categoria in quanto assume a riferimento le norme relative ai curatori fallimentari riducendoli irragionevolmente "sul presupposto di una minore complessità degli adempimenti richiesti e di una minore durata della procedura di prevenzione". Negli ultimi mesi, contestualmente, i giudici dei vari tribunali hanno iniziato ad applicare la nuova tariffa operando le prime liquidazioni, con risultati sconcertanti. Eppure parliamo di civil servant, professionisti che svolgono un lavoro complesso e rischioso, che non hanno mai percepito i compensi milionari con i quali sono state riempite paginate di giornali e che oggi rischiano di restare senza lavoro per il timore diffuso negli organi giurisdizionali che sono arrivati, in alcuni casi, a negare addirittura il diritto agli acconti… ( continua ).

È successo a Caserta solo poche settimane fa. Un parcheggio multilivello, abbandonato perché sottoposto a sequestro giudiziario, è tornato a vivere e a essere fruibile per i cittadini.

Le piante ornamentali di Caserta e della reggia vanvitelliana, raffigurate metaforicamente in maniera viva e vitale, arrivano a decorare oltre 400 mq dove si trovano 100 posti auto e più di 180 box privati restituiti alla comunità dopo due anni di amministrazione giudiziaria. L’arte, e in particolare quella dello street artist Gola Hundun, ha messo il suo sigillo, rendendo il caso di Caserta un modello, un format replicabile anche in altri casi (non pochi) in Italia. Ma andiamo con ordine. L’area, dove non era stata ancora completata la costruzione di un parcheggio, veniva sottoposta a sequestro. A quel punto, l’amministrazione giudiziaria guidata da Domenico Posca e Pietro Bevilacqua ha preso una decisione importante ( continua )

28 settembre 2017. Il Codice Antimafia "ammazza amministratori" non coglie nel segno – Huffington Post

Quando una decisione ovvero - nel caso nostro - una legge scontenta tutti si usa dire che ha colto nel segno. Per la riforma del codice antimafia approvata ieri dal Parlamento credo di no. In primo luogo per l'estensione delle misure a chi è indiziato di terrorismo o di assistenza agli associati a delinquere, di associazione a delinquere finalizzata ad alcuni gravi delitti contro la Pubblica amministrazione, tra cui peculato, corruzione propria e impropria, corruzione in atti giudiziari, concussione e induzione indebita a dare o promettere utilità, addirittura agli indiziati di stalking. Molte e autorevoli le critiche su questo smisurato allargamento, anche con riferimento alle recenti pronunce della Corte di Giustizia Europea, che solo pochi mesi fa aveva invitato l'Italia a circoscrivere le fattispecie di pericolosità sociale, perché ritenute troppo generiche…( continua )

15 settembre 2017. Quel «tesoro nascosto» delle aziende sequestrate alle mafie – Sole 24Ore

 

Il nodo occupazione. Le aziende, è la posizione di Posca, «vanno mantenute sul mercato per preservare posti di lavoro, impianti e know how e per salvaguardare un valore economico inteso in senso lato che, in determinati territori, anche se è stato realizzato per gran parte da organizzazioni criminali, occorre provare a restituirlo in efficienza alla comunità»….( leggi tutto )

15 settembre 2017. Quei fondi statali che le aziende sequestrate ai clan non chiedono – Sole 24Ore

Neppure Domenico Posca, che guida l'associazione internazionale Mca (Management of confiscated assets) e coordina Agn (il network italiano degli amministratori giudiziari), sa spiegarsi il motivo di così poche domande inoltrate. Forse in pochi sono ancora a conoscenza di questa agevolazione finanziaria, le cui domande possono essere presentate esclusivamente tramite la procedura informatica, accessibile nell'apposita sezione “Finanziamenti agevolati a imprese sequestrate o confiscate” del sito internet del Ministero (www.mise.gov.it)....( leggi tutto )

24 luglio 2017. Per onorare Paolo Borsellino è necessario cooperare sul campo valorizzando i beni e le aziende sequestrate - Huffington Post

La collaborazione istituzionale tra soggetti portatori di pubblico interesse è fondamentale per la sorte di tante imprese sequestrate e confiscate, anche di rilevanti dimensioni. Il mese scorso abbiamo presentato insieme a Infocamere i sorprendenti risultati sulle aziende sequestrate identificate nel Registro Imprese: oltre 17.838, di cui 10.329 attive, con un numero totale di 200 mila addetti e oltre 21 miliardi di valore della produzione cumulato….( continua )

19 luglio 2017. Convegno CGIL

22 giugno 2017. Convegno EY

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Un problema fondamentale in materia di gestione dei beni sequestrati è rappresentato senza dubbio dalla mancanza di dati precisi sulla loro consistenza. A seguito di un’iniziativa del sottoscritto condivisa dalla Commissione Anagrafe Tributaria della Camera, Infocamere (direttore generale dott. Paolo Ghezzi) ha condotto un’accurata indagine sulle imprese interessate da provvedimenti di sequestro e/o confisca giudiziaria. I risultati sono sorprendenti.

Le imprese sequestrate identificate nel Registro Imprese sono oltre 17.838. Di queste ne abbiamo 10.329 attive, con un numero totale di 200mila addetti e oltre 21 miliardi di valore della produzione cumulato. Di queste il 20 percento operano nel settore del commercio al dettaglio, il 15 percento nelle costruzioni, il 10 percento nell’immobiliare, il 9 percento nel manifatturiero e , a seguire , le altre. Ancor più sorprendente, per certi aspetti, la distribuzione geografica delle aziende stesse. Se il primo posto della Campania non desta meraviglia, il terzo della Lombardia davanti alla Sicilia e il quinto dell’Emilia Romagna davanti a Calabria e Puglia fanno riflettere.

10 gennaio 2017. Al via il sostegno finanziario alle aziende sequestrate – Huffington Post

Con il decreto direttoriale del Mise del 30 dicembre scorso viene attuata la misura di agevolazione prevista dall'articolo 1, comma 195, della legge di stabilità 2016, che per ciascun anno del triennio 2016-2018 stanzia 10 milioni di euro in favore di interventi a sostegno delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata e delle cooperative destinatarie e/o assegnatarie delle stesse. Il provvedimento segue il decreto….( continua )

29 novembre 2016. Valorizzazione di beni e aziende confiscate nella legge di stabilità 2017 – Huffington Post

La legge di stabilità 2017 affida all'Agenzia nazionale dei beni confiscati un nuovo e rilevantissimo compito: definire la strategia nazionale per la valorizzazione dei beni e delle aziende confiscati alla criminalità organizzata. Fin qui tutto bene, almeno nelle intenzioni… ( continua )

beni sequestrati alla criminalità organizzata

Il problema fondamentale in materia di gestione dei beni sequestrati è rappresentato senza dubbio dalla mancanza di dati precisi sulla loro consistenza. L'Agenzia Nazionale per l'Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) è in possesso dei soli dati relativi a immobili e aziende definitivamente confiscati, che sul sito risultano aggiornati al 30 settembre 2015 e riguardano 7955 immobili e 1500 aziende in gestione. È il ministero di Giustizia che dovrebbe … ( continua )

 

Con l’ingresso dei colleghi Fabrizio Colella di Bari, Marcella Galvani di Perugia, Maria La Raffa di Ragusa, Francesco Matacena di Aversa, Donato Pezzuto di Lecce, Stefano Reverberi di Bologna, Alberto Scuderi di Trapani, Fabio Tindiglia di Messina e Massimo Zeno di Benevento, il network AGN conta oggi su 22 aderenti che assicurano una copertura territoriale completa, con riferimento ai distretti giudiziari più importanti del paese.

 

Istruzioni sulle modalità di liquidazione dei compensi degli amministratori giudiziari.

Collegio Misure di Prevenzione. Tribunale di S.Maria Capua Vetere.

Leggi tutto: Scarica PDF

Su impulso del network di amministratori giudiziari AGN e dei rappresentanti di associazioni, del mondo cooperativo e sindacale è nata a Milano un'iniziativa volta al miglioramento della gestione dei beni e, in particolare, delle aziende sequestrate alla criminalità.

La settimana scorsa è stato avviato il confronto tra il sottoscritto, Luciano Silvestri Responsabile Legalità e Sicurezza della CGIL, Enzo Moriello, responsabile Ufficio Legalità della CGIL Lombardia, Barbara Farina Direttore Lega Coop Lombardia, Marta Battioni del Dipartimento Welfare di Legacoop e Luca Corvi, amministratore giudiziario milanese del network AGN… ( continua )

 

L’articolo si prefigge di analizzare i criteri di determinazione dei compensi degli amministratori giudiziari contenuti nel d.P.R. 177/2015. Per il coinvolgimento di professionisti è necessario poter contare su un sistema di regolazione delle spese adeguato. 

Bisogna favorire una gestione professionale dei beni che corrisponderebbe meglio all’interesse generale e, nel caso di confisca, sarebbe di vantaggio per lo Stato.Questo per le particolari funzioni svolte dagli amministratori giudiziari, il cui obiettivo è mantenere le imprese sul mercato (e non già liquidarle), garantire i livelli occupazionali e incrementare la redditività dei beni in sequestro ove possibile.

Gestioni inefficienti dei patrimoni sequestrati possono compromettere l’impegno e il sacrificio delle forze dell’ordine e della magistratura nella lotta alla mafia. Va evitato il rischio che compensi troppo bassi allontanino gli amministratori, vanificando gli sforzi compiuti con gestioni inefficienti… (continua: scarica articolo in formato PDF)

 

Interessante inchiesta cui abbiamo contribuito per "Confiscati Bene". Un progetto di data journalism per censire il patrimonio, frutto di attività illegali, che lo Stato ha sottratto alla criminalità: 27.000 case, terreni, aziende, auto di lusso. Solo 11.000 sono stati riassegnati. La mappa, le leggi, la burocrazia, le storie: un'inchiesta sui tesori che aspettano di essere restituiti alla comunità. Il capitolo 9 è dedicato agli amministratori giudiziari. Segui sul link

A partire da oggi 30 maggio 2016, avvocati e commercialisti interessati, per iscriversi all’Albo degli amministratori giudiziari, devono presentare domanda online, accedendo al portale dei servizi telematici della giustizia http://pst.giustizia.it/PST/

Il MODELLO della DOMANDA è stato adottato con provvedimento 18 maggio 2016

Chi avesse già presentato la domanda in forma cartacea deve inviarla nuovamente in versione telematica perchè l’albo, come previsto dall’art. 3, comma 1, del d.m. 160/2013, sarà tenuto solo in formato elettronico.

DECRETO 19 settembre 2013 n. 160 "Iscrizione nell'Albo degli amministratori giudiziari di cui al d.lgs. 14/2010 e modalità di sospensione e cancellazione dall'Albo e di esercizio del potere di vigilanza da parte del Ministero"

GUIDA alla compilazione della domanda (formato pdf, 1913 kb)

Versamento del contributo

Il coordinatore AGN D.Posca e il presidente della comm.Giustizia N.D’AscolaIl 17 maggio, nel corso delle audizioni della Commissione Giustizia del Senato presieduta da Nico D’Ascola sul DDL 2134 di riforma del Testo unico antimafia, insieme ai colleghi del network Tony Dattola e Pietro Bevilacqua, abbiamo presentato le proposte di emendamento agli articoli riguardanti gli amministratori giudiziari rispetto al testo licenziato dalla Camera il 30 novembre 2015. Alla presenza del vice presidente Maurizio Buccarella del M5S, del segretario Rosaria Capacchione del PD e dei rappresentanti dei gruppi Giuseppe Lumia del PD, Enrico Cappelletti del M5S, Carlo Giovanardi del GAL, Giacomo Caliendo di FI, abbiamo chiesto la modifica di alcune norme a partire da quella definita "ammazza amministratori" che fissa il limite di tre incarichi aziendali, pur in presenza del rinvio a un successivo decreto interministeriale per l’individuazione dei criteri di nomina sulla base delle esperienze professionali specifiche. Se i criteri di nomina saranno disciplinati da un regolamento, che senso ha porre un limite quantitativo di tipo vincolante? Altro tema sul tavolo il riconoscimento degli acconti e dei rimborsi delle spese in presenza di aziende pienamente operative che necessitano di importanti risorse umane e organizzative da parte dei professionisti incaricati e occupati a tempo pieno. In tal caso gli acconti rappresentano per gli amministratori una necessità di sopravvivenza e appare equo riconoscerli con cadenza almeno trimestrale, commisurandone l’entità a quanto maturato fino alla data della richiesta. Una proposta che non rappresenta in alcun modo un aggravio di spesa e consente una gestione più efficiente delle procedure.

Diventa operativo il gruppo di professionisti esperti in amministrazioni giudiziarie riunito in un network finalizzato al miglioramento della gestione dei beni e delle aziende sequestrate.

Il disegno di legge di stabilità per il 2016 prevede l’istituzione di un fondo per le aziende sequestrate e confiscate.

17 maggio 2023. Le tutele per i 50mila lavoratori delle aziende sequestrate alla criminalità  

Stela Gazheli – Associate Partner AGN,Responsabile Area Lavoro 

Dall’esame del profilo dimensionale delle aziende sottoposte a sequestro, i dati del Registro delle Imprese combinati con quelli ottenuti dagli archivi INPS evidenziano come per oltre un terzo delle realtà individuate (il 34,7%) non sia disponibile il numero degli addetti. La restante quota del 65,3%, corrispondente a 6.799 imprese, alla fine di marzo 2022 cumulava un totale di 54.734 addetti. A marzo 2022 abbiamo 10.417 imprese che rispondono ai criteri adottati per definirle sequestrate, il 60% delle quali (6.251 unità) classificabile come attive. Ma quali sono le sorti dei lavoratori di un’azienda sequestrata?...( segue )

 

 

 

 

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